A Chartres i Druidi ne fecero il centro della loro religione prima ancora che fosse nato il cristianesimo e la venerazione della Vergine Nostra Signora, fu tramandata di secolo in secolo.
La statua era collegata nella cripta più sotterranea del tempio, pellegrini valicavano monti e paludi per pregarla.
L’età e il fumo delle ceneri l’annerì.
In seguito fu nominata “Vergine Nera”.
Quando i primi cristiani giunsero a Chartres, trovarono in quella grotta la prima Vergine col Bambino, conservarono statua e cripta e sopra vi eressero un tempio cristiano.
Scendendo nella grotta pagana abbiamo 37 mt. di profondità e 37 mt. è anche la volta eretta sopra il pozzo druido.
Nei portali della cattedrale vi è una scultura che riproduce il modello della Vergine Nera e lo stesso su una vetrata.
I costruttori di queste cattedrali si tramandavano da generazione in generazione i segreti delle soluzioni tecniche, l’armonia, la scienza dei calcoli impossibili, per imbrigliare spinte e controspinte, ogive, archi e volte.
Gli architetti che costruirono quelle opere, parevano possedere un segreto e una scienza che non erano dell’occidente.
Per realizzare una volta gotica dovettero inventare una geometria che permettesse, su un semplice disegno, le interpretazioni dei volumi e dei vuoti, l’accordo di spinte e di resistenze.
I muratori, i vetrai, gli scalpellini che eseguirono le opere erano maestri e venivano raggruppati in confraternite perché da loro non trapelasse nessun segreto.
In ogni cattedrale vi era un numero magico.
Scienziati moderni hanno cercato di scoprirlo con calcoli trigonometrici.
Si è trovato che Chartres (37 mt. lunghezza del coro e 14 di larghezza, la volta è alta 37 mt. la navata è lunga 74 mt.) ha tutti numeri che sono multipli di 0,37 e questo numero è esattamente la centomillesima parte del grado del parallelo che passa per la città di Chartres.
REIMS
E’ situata 49 gradi di latitudine nord con un grado di parallelo di 71 Km, l’unità di misura è di 1.42, la lunghezza della Cattedrale di Reims è di 142 mt, cioè il doppio di 71, il suo multiplo.
AMIENS
E’ A 49,51 di latitudine, parallelo di 70 Km, ebbene l’altezza della volta è di 70 volte 0,70 mt e la lunghezza dei transetti di 70 mt.
I costruttori di quelle cattedrali conoscevano a tal punto il globo terrestre da poter scegliere la misura più idonea dei loro monumenti in modo da rispettare un’armonia tra leggi matematiche, geografiche e astronomiche?
Da dove proveniva quella loro scienza?
La Vergine Nera delle vetrate di Chartres la chiamavano Sant’Anna che tiene in braccio la Vergine Bambina, Anna ha il volto nero e tre gigli bianchi a 5 punte.
Il nero e il bianco simboleggiano il passaggio dalla putrefazione della materia alla rinascita, mentre il numero 5 dei petali è il simbolo della donna; ma Anna come madre della madre è anche il simbolo della madre terra.
Il rosone formato da 8 fiori con 8 petali, l’otto (disposto orizzontalmente) Infinito-Eternità.
La rotazione delle rose simboleggia il passaggio dello stato di imperfezione materiale a quello di completezza spirituale.
I colori dei vetri nascondono un linguaggio.
Il nero è il disordine.
Il bianco la purezza.
Il rosso la perfezione.
La loro disposizione simboleggia il passaggio dell’uomo dalla materia alla perfezione.
I rosoni delle Cattedrali gotiche rappresentano il “viaggio” dell’uomo verso la trasformazione, la ricerca di una nuova identità.
Colori, figure, disegni, hanno un loro segreto intimo che i vetrai avevano appreso dagli alchimisti orientali, che a loro volta avevano imparato da popoli e culture millenarie.
Ancora qualche colore di rito.
IL NERO le tenebre, l’assenza della luce, la morte dell’uomo, il colore del caos dove tutto è confuso.
IL BIANCO come l’alba segue la notte, la luce dopo le tenebre, il colore della purezza e dell’innocenza.
IL GIALLO colore della trasformazione.
IL ROSSO colore del fuoco che brucia la materia.
Basta fissarli intensamente, quando la luce del sole li accende, perché una strana magia li metta in movimento.
E’ facile suggestione essere trasportati.
Sul pavimento delle cattedrali gotiche è rappresentato un labirinto.
Per i pellegrini che lo percorrevano sostituiva il pellegrinaggio in Terra Santa, ma significa anche il cammino dell’uomo verso la salvezza, non è un vero labirinto, ma un percorso obbligatorio segnato da cubetti di marmo blu e bianco.
Questi percorsi venivano nel passato guidati dallo stesso Vescovo a piedi nudi nel periodo di maggiori tensioni di correnti magnetiche (famosi girotondi di Pasqua).
Questo non per penitenza, ma perché il contatto con la Terra percorsa dalle correnti benefiche fosse più diretto.
Queste specie di danze finivano sempre al centro del labirinto, lì dove l’uomo cadeva stremato, ma anche trasformato.
E tante volte gli ammalati si rialzavano guariti nel corpo e sempre nello spirito.
Giulia (continua).
Bellissimo scritto,parole dolci e dure,in un crescendo di malinconia,bella emozione leggerti,sei tornata,e alla grande,brava,buon fine settimana Giulia,un bacio.
RispondiEliminaScritto che emoziona, doloroso per chi lo legge.E' una malinconia profonda, ma di un cuore ipersensibile,forse troppo per quello che può offrire l'esistenza quotidiana.Un bacio.
RispondiEliminaAnimo uggioso come questi giorni di pioggia....
RispondiEliminaUno scritto terribimente malinconico e struggentemente bello. Un abbraccio Giulia
Caro Achab, è sempre bello leggere il tuo pensiero che traspare ed incide la mia emozione, un grazie di cuore, sto attraversando un periodo difficile e questo testo ne è la testimonianza, buon fine settimana anche a te.
RispondiEliminaUn bacio.
Leone, riesci a vedermi in trasparenza, nel dolore e tristezza i miei toni salgono, mi struggo in una sensibilità oltre i limiti...
RispondiEliminaGrazie della riflessione.
Un bacio.
Cara Felinità, il termine "struggentemente bello" mi ha accellerato il cuore, le parole che tutti voi mi regalate in questo momento di smarrimento sono acqua per la sete.
RispondiEliminaUn bacio.
Ciao Giulia, ieri a notte fonda ho letto il tuo post, avevo inviato un commento dettato anche dalla profonda melanconia che mi aveva invasa e che mi toglieva il sonno.
RispondiEliminaDicevo più o meno che se avessi letto le tue parole il giorno prima avrei commentato diversamente...avrei cercato belle parole per te... ma ieri sera la profondità di questo tuo scritto mi ha scavato dentro agli occhi...penetrando dentro le cicatrici dell'anima che, pur "guarite", ogni tanto si infiammano ed hanno bisogno di anestetico per placare il dolore. Anestetico che, di volta in volta, mi devo inventare... come un freudiano meccanismo di difesa.
Cmq mi complimento per come sei riuscita a tirare fuori le emozioni...come solo le persone ipersensibili sanno fare.
E quando si riesce a buttare giù con le parole in scrittura le difficoltà che ci permeano ... allora significa che riusciremo a dominarle con la nostra forza che parte dalla sensibilità e dal profondo interiore che ci caratterizza.
Un bacio!
Cara Giulia non so cosa ti rattristi, ma sai fa parte della vita tutto ciò... scrivi le tue emozioni in modo forte e chiaro.
RispondiEliminaLo so dal di fuori tutto è più facile, ma posso garantirti che prima o poi la melanconia lascerà il posto alla serenità.
Abbi tanta fede.
Sai dove trovarmi.
Un abbraccio forte.
Miryam i miei occhi sono lucidi, mi spiace aver scatenato in te o ridestato qualcosa di doloroso, lo sento caldo, come sento caldo questo fantasma che mi soffoca, ma la delicatezza con cui mi parli sensibilizza la mia emozione, scrivere e vivere per me è la stessa cosa, a volte non mangio, non dormo per giorni, ma non posso smettere di scrivere, è la scrittura che domina me e non il contrario.
RispondiEliminaUn grandissimo Grazie con un bacione.
Giulia
La fede non manca nella mia vita,cara Stella a volte per orgoglio,amor proprio e il modo con cui ti insegnano le cose fin da bambina, la rigidità di alcuni concetti (che io chiamo "paletti") da cui non mi scosto mai, (una sorta di codice etico e di principi tramandati) implodi le sensazioni e le sue motivazioni, il malessere si intensifica ed è come in arena; è sangue versato.
RispondiEliminaUn bacio
Giulia
Il "distico" che va da "la luce.." a "...dormirei",ha "parole di perla" e, ancor più, una grande musicalità.Si percepisce, tra le tue poesie, anche una notevole sensualità,per l'uso di certe parole,locuzioni,costruzioni che però, a me pare,usi qui e là,con il sobrio "distacco" di una che ne ha, in realtà, pieni i "forzieri".Quindi ti inviterei, per mio piacere personale e degli altri blogisti,a regalarcene con più prodigalità,magari affrontando, in un'altra poesia, il "principe" dei (tuoi) sentimenti...Se vuoi...Ciao e baci!
RispondiEliminaAccolgo con entusiasmo il tuo invito Leone. Molto gratificante!
RispondiEliminaE sia...!
...Voglio cingerti il polso con due dita..
e sentire la vita...
come frusciar di foglie...
scorrere ancora...
Un grande abbraccio!
E' tua??!!
RispondiEliminaThank you for your comment, your blog is gr8
RispondiEliminaSostengo Leo...
RispondiEliminaCara Giulia....
RispondiEliminaNella vita di tutti vi è una finestra, un vetro appannato dal panorama uggioso, come quello che descrivi (benissimo) tu....
e' inevitabile non entrare nelle tue parole, non specchiarsi e non coglierne gli attimi, le fasi e le riflessioni che ci accomunano e per questo, ci emozionano.
Tu hai un dono...riesci a descrivere ed a guardare bene in faccia quello che provi ...(altro che "paletti") per questo, ti chiedo di non porteli mai e di sfidare una rigidità inutile, frustrante che non fa scorrere l'anima, ma piuttosto, la uccide.
Credo che tu questo lo sai benissimo....e spero che non cambierai mai...
Per il resto...anche se tarda...il sole arriva sempre.
Un abbraccio grande e lungo!
Giulia leggendoti mi sono venute le lacrime!
RispondiEliminaE' stupendo ciò che hai riportato! Non trovo parole che spiegano il mio stato d'animo in questo momento.
Mi sono ritrovata molto in te, in ciò che hai scritto.
Spesso ho agito nel tuo stesso modo e pensato le tue stesse cose.
Mi spiace sentirti così. Anche se non vivo le tue stesse esperienze, riesco a percepire il tuo dolore.
Ti mando un abbraccio grande e forte.
Che emozione...
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RispondiEliminaGrazie Stella, non può farmi che piacere la tua unione/condivisione con Leo.
RispondiEliminaBaci
Giulia
Binksy I'm enjoy for your visit.
RispondiEliminaThanks
Giulia
Carissima Dark credo che tu abbia colpito nel segno, mi viene naturale trasformare le emozioni in parole, ho sempre pensato fosse un dono ma, di cui non ho merito poichè mi è stato "regalato" credo in questo, di essere solo un tramite, i "paletti" delineano la mia morale e hai ragione quando sostieni che lo so benissimo poichè lascio sempre fluire la mia anima libera, non cambierò mai nel sentire e scrivere...
RispondiEliminaUn abbraccio fortissimo
Baci
Giulia
Dolce UnaStella asciugo le tue lacrime con la dolcezza, è bello quello che mi scrivi, non voglio rattristarti, ma se le anime si sentono ecco che allora nasce il miracolo...
RispondiEliminaUn bacione grande
Giulia
Grazie Odeline l'emozione è anche mia...
RispondiEliminaBacio
Giulia