COME UN SOSPIRO ATTRAVERSO L’ANIMA DI UNA FATA
" Non sapendo quando l'alba possa venire
lascio aperta ogni porta,
che abbia ali come uccello
oppure onde, come spiaggia. "
(Emily Dickinson)
Tutto ciò che muore nasce di nuovo, luce e buio hanno entrambi il loro luogo, lasciate che dentro di voi regnino bellezza e forza, onore e umiltà, perché se non troverete dentro di voi ciò che cercate non lo troverete in nessun altro luogo.” Giulia.
Sono nel mio tempo, ancora amo raccogliere verbena, timo ed iperico sotto i biancospini in fiore.
Qui da me ci sono altari che profumano d'incenso, acqua fresca tra le foglie, rami dove ombreggiano le rose e le brezze spirano dolcemente.
Le antiche leggende parlano di me, dei miei segreti, della magia che si sprigiona quando canto o danzo con fiori e animali e la natura intorno riprende a fluire, ad infondere nuova vita al mondo addormentato.
Mi diverto a camminare sui fili d'erba, volare tra gli alberi, parlare con gli uccelli, giocare con i pesci inseguendoli con lo sguardo nelle acque dei laghetti e nonostante l'affanno del cuore il mio viso rimane luminoso, tranquillo, colmo di tenerezza.
Cammino leggera a mani aperte.
Con la testa che balla di passi scomposti, nelle brughiere tra acqua e cielo.
Raccolgo le piccole gocce veloci che non cadano secche perché ogni lacrima è una goccia di vita che si espande a toccare le sponde e poi diventa aria che continua a spostarsi.
Tra le ciglia trattengo una liquida luna.
Avanzo scalza fra le ombre dove piccoli raggi di luce pallida disegnano lievi spirali sui miei piedi indicandomi il sentiero.
Approdo sugli argini fragili a raccogliere sassi sotto la torba e li restituisco all'acqua limpida, perché si veda trasparente.
La voce della terra ha il colore dell'acqua.
La voce del cielo ha la forza del mare che sulle orecchie toglie ogni suono.
Mormorii ammantati di brina e nebbia a lenire graffi, le mie vesti azzurre sono troppo leggere per proteggere dalla vita, ma ho ali grandi incurvate dal sorriso.
Ogni spazio si colma di me lungo lo scorrere.
Un canto mi viene dalle profondità del tempo, seguitemi e vi racconterò le storie narrate dal vento, vi insegnerò a essere leggeri per volare incontro ai vostri sogni.
Credo, vivo e specchio il mio riflesso nei fitti boschi oscuri, alle fonti dell'inizio dove si ode il pianto dei cigni fra le pieghe dei mondi.
Le mie chiome sono manti verdi possenti, scossi da soffi d'eternità.
Dalle maree ai cicli del tempo spargo petali di fiori avvolti dalla bruma dell'alba, fino a farmi culla e specchio di me stessa.
Il silenzio ondeggia infinito qui, si sente lo stormire delle ultime foglie.
Il rumore di un bocciolo spuntato troppo presto.
Tutto è magico e fatato nell'incanto delle notti di luna che accompagnano i miei sospiri.
Non ho luogo dove andare, ma lascio orme leggere al mio passaggio.
Giulia
Che testo magnifico Giulia, ha una magia dentr incantevole, sembra un canto. Scrivi in modo stupefacente leggerti è un piacere per l'anima.
RispondiEliminaUn grande abbraccio miaaooooooo e coccole infinite al morbidoso Piumotto miaaaoooooo
Che bello rileggerti, Giulia! :)
RispondiEliminaCarissima Fel... le tue parole bellissime mi gratificano e incoraggiano a continuare, il tempo è ridotto all'osso ormai e la mia sta diventando una presenza saltuaria, impegnata nella vita non riesco nemmeno ad aprire un libro, mi dispiace e mi manca questa parte di mondo che è anche di me stessa, comunque la conferma della valenza viene da te e da ciò in cui ti sei identificata; una gatta che come il mio Piumino è fedelissima!!!!
RispondiEliminaUn mare di baci colorati e tante fusotte da Piumotto!
Che piacere Lilith! Non riesco a seguire ognuno come vorrei da qualche tempo e mi dispiace, ti ringrazio della visita e mi scuso del ritardo per me inevitabile.
RispondiEliminaUn abbraccio grande
Giulia
Olá Amiga! Passei para desejar-te um magnifico final de semana!
RispondiEliminaBjosssss