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venerdì 23 dicembre 2011


BUON NATALE

 

VORREI UN CIELO DI MORBIDO VELLUTO

Buon Natale a tutti i viandanti di questo mondo, di questa magica terra bagnata dai nostri sogni!

Alle sorelle streghe e maghetti, in quel trepido rifugio nel mondo di mezzo.

A Biancaneve che ancora gira per i banchetti dei mercatini in cerca di un regalo per i suoi sette nani e non capisce che l’unico regalo è dentro la bellezza dei suoi occhi e nel calore della sua voce.

A Cenerentola che con la sua umiltà ha perdonato le sorelle e ha capito che l'azzurro di un principe non sta nel mantello.

Al Gatto con gli Stivali che con fatica e impegno ha imparato a camminare scalzo, facendo un regalo inaspettato a un povero vecchietto.

Buon Natale al lupo delle fiabe che per un giorno starà lontano dal bosco e reciterà poesie d'Amore.

A tutti i mici di Cat-Land che hanno salpato i mari su “Il Demone Perduto” e a coloro che non vi hanno fatto più ritorno, a RUMI e PIUMINO.

Alle fate che con i loro canti ci hanno protetti in questo tempo dalle insidie dei sottoboschi, agli elfi che hanno dipinto i nostri sorrisi e vestito con fiocchi rossi le nostre emozioni.

La nostra attesa aspetta
aneliti di pioggia...

Vorrei trovare spazi per raccontarvi l'infinito che ho trovato.
Sarà la luce il mio amuleto leggero, impalpabile.
La luce di una Stella...

Una stella si cinge
corona le rose

volteggia
danza sinuosa

Gesù di sorriso
lirico canto

ardente s'increspa
come onda di mare

e si libra lassù
effusione di luce

irrompe nei versi
dipinti d'Amore!

Buon Natale a tutti Voi e alle vostre famiglie!
Tanti desideri nelle tasche e fantasia nel cuore!

Giulia

68 commenti:

  1. Ciao Giulia, tanti auguri alla favola della tua vita e a quella delle persone che ami, felice Natale e goditi un nuovo anno dove le fantasie diventano una generosa realtà!

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  2. Sei grande Giulia!
    Bellissimo post e poesia che mi travolgono da strega e narrano i sogni che poi appartengono a noi tutti!
    "Hai trovato spazi per raccontarvi l'infinito che hai trovato.
    Sarà la luce del tuo amuleto leggero, impalpabile.
    La luce di una Stella..."
    Buon Natale Giulia a te che vorrei donare un cielo di morbido velluto!
    Elisena

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  3. Buon Natale e te, un mare di auguri!
    Sara!

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  4. Questi tuoi auguri mi hanno davvero scaldato il cuore... scrivi poesie bellissime che riescono a farmi sognare, complimenti davvero!!
    Tanti auguri di cuore per un sereno Natale.

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  5. Ti auguro un Natale ricco e caldo di affetti e sentimenti Sciarada!
    Grazie del commento augurale.
    Un abbraccio
    Giulia

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  6. Grazie! Carissima Elisena,
    è bello sapere di essere in tanti a sognare!
    Mi avete commossa in tanti; ora, per te, in particolare, un lento soffio, sentito, con un grazie!
    Con un augurio che tu possa trascorrere un Natale sereno con i tuoi affetti più cari!
    Un abbraccione
    Giulia

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  7. Un mondo di auguri Sara,
    i più veri, i più sinceri, i più luminosi!
    Bacio
    Giulia

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  8. Carissima Vale_Fade
    una voce che mi arriva dritta al cuore, perchè dal cuore parli...
    Ti ringrazio cara...
    Un abbraccio per un caldo e lieto Natale.
    Giulia

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  9. Leggendo l'introduzione al Tuo "Armonia" ,già torno a respirare...
    scorrendo la prima Tua poesia, son scesi cristalli...
    grazie d'essere giunta a me...
    penso d'esser fortunata oggi...
    Emozioni e Sorrisi accompagnino il Tuo Santo Natale..
    dandelìon

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  10. Bellismo post, Giulia cara. La tua sensibilità sa distinguersi anche nei versi che scrivi.
    Buona Luce a Te per un sereno Natale ed un anno anche migliore. Ciao

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  11. bellissima questa poesia.
    Buon natale cara Giulia!

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  12. Cara dandelion67,
    ti ringrazio moltissimo di cuore. Devo dire la verità, leggendo il tuo commento resto lusingata!
    Un abbraccio
    Giulia

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  13. Carissime Lu e Angelo Azzurro,
    nella musica celeste che ci prepara alla notte magica, note d'argento!
    Un grande augurio e voi e alle vostre famiglie.
    Un abbraccio
    Giulia

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  14. Feliz Navidad y Prospero 2012.
    Un beso.

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  15. Grande post, Giulia!

    Auguri di Luce rinnovata per te.

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  16. Ciao cara Giulia,questo testo mi ha smosso dentro dall'inizio alla fine,bella anche la poesia,ridare colore alle fiabe con poche ma giuste parole,mi piace molto come sei riuscita a creare un senso nuovo e del tutto personale alle fiabe,ma anche una verità vera e non di fantasia come metafora della vita attuale.
    Un saluto anche da parte mia agli adorati miciotti che non sono più tra noi,loro vivono nella dimensione dove la perlacea verità li ha accolti dopo lo sbarco dal Demone perduto,sono sicuro che a Cat-land hanno molto da esser sereni e felici,tempo fa ero in contatto telepatico con Frederik il famoso gatto del grande Harry Houdini,mi ha fatto sapere che sono allegri e giocano e mangiano dalla mattina alla sera,senza pause,per smettere di mangiare giocare e bere alle volte vanno in ferie mmmmmhhh non mi ha detto dove però..mah misteri gatteski.
    Ti auguro di passare un sereno Natale ricco di gioia e serenità,ti abbraccio forte forte con infinito affetto,auguri.

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  17. buona natale felice e sereno anche a te cara, e grazie di essere passata a trovarmi. Mi fermo volentieri tra le stelle a leggere quello che scrivi, anzi... sono quasi ipnotiche... O_O
    un saluto e un abbraccio

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  18. Tantissimi auguri di buon Natale cara!

    Un abbraccio forte forte

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  19. Grazie Gianna,
    Tantissimi Auguri di Buone Feste a te e alla tua famiglia! Con sincera amicizia.
    Giulia

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  20. Querido Oruga,
    Deseo de todo corazón a usted ya su familia una Navidad maravillosa y un feliz Año Nuevo!
    Giulia

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  21. Carissimo Achab,
    Grazie per la tua amicizia, per le tue parole e per il tuo sostegno.
    Voglio dirti grazie per tutte le volte che mi sei stato vicino: nei momenti di gioia come nelle avversità, sei sempre stato una presenza importante, ti ringrazio con tutto il cuore.
    Tanti Auguri di Buon Natale a te e a tutta la famiglia; grazie di essermi amico!
    Un bacione
    Giulia
    p.s. grazie anche da Piumino!

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  22. Cara Monica,
    grazie per il sorriso che mi hai regalato nel leggerti, si sorride sempre quando si sente un'emozione, nasce spontanea...
    Un felice Natale, colmo di serenità e pace!
    Un abbraccio
    Giulia

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  23. Tantissimi e affettuosi auguri anche a te Kylie,
    un abbraccio forte forte
    Baci
    Giulia

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  24. Molto... ma molto bello!!!
    Questo post riscalda non solo il cuore ma trafigge l'anima... mitica!!!
    Ciao Giulia cara un abbraccio grande per augurare a te e famiglia giornate brillanti e ricche d'amore Felice Natale... bacino!!!

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  25. Auguri, streghetta bionda, dal mondo delle fiabe a quello simil-umano di Blogosphere.
    Post delizioso il tuo e, finalmente, auguri originali che, nell'universo delle fiabe, c'è consapevolmente da smarrirsi e non voler più ritornare.
    Un bacio e tantissimi auguri stellati
    Marilena

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  26. Molto bello e profondo il tuo testo ... come del resto ci hai abituati:)
    Buon Natale, pace, amore e serenità...soprattutto nell'affrontare la meravigliosa incognita della vita ... e i suoi momenti duri. Un bacio!

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  27. Cara Paola,
    un grazie di cuore! Auguri a te e alla tua famiglia di un felicissimo Natale.
    Baci
    Giulia

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  28. Ricambio sentitamente Squilibrato, a te e famiglia i migliori Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo.
    Baci
    Giulia

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  29. Carissima Marilena,
    Dio ci ama anche se per noi diventa difficile capire a cosa serva un'esistenza inutile e di sofferenza, una mera soppravivenza, comunque forse bisogna vivere il tramonto per stupirsi dell'alba, mi conforta che qualcuno dica ancora con coraggio certe verità!
    Un abbraccio forte
    Baci
    Giulia

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  30. Carissima Myriam,
    che il Natale porti tanta gioia e felicità a te e tutta la tua famiglia. Buon Natale cara, ti abbraccio...
    Giulia

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  31. Natale è profumo di agrumi e di dolci speziati, bagliore del fuoco nel caminetto. Natale è amore, amicizia, solidarietà. Tanti auguri Blackswan!
    Baci
    Giulia

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  32. Giulia, sei fantastica, fata streghetta dal cuore grande e gentile ...
    Che la luce della tua stella brilli sempre su te. Buon Natale! Un bacione, Serena

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  33. Grazieeeeee cara Serena,
    Sogni di Natale. Nei sogni dei bambini, la notte di Natale otto piccole renne tirano una slitta e Babbo Natale lascia pile di regali sotto l'albero. Il migliore augurio per queste Feste è che tu possa ritrovare i sogni felici dell'infanzia.
    Buon Natale a te e alla tua famiglia
    un grandeeeeee abbraccio
    Giulia

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  34. Tantissimi auguri di buon Natale a te e ai tuoi cari!!
    Ciao!!

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  35. ciao Giulia carissima ti auguro un felice natale e un anno pieno di salute e serenità. Mantieni intatto l'incanto,la fantasia e la leggerezza dentro di te streghetta meravigliosa e continua a donarci questi splendidi racconti,un abbraccio

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  36. Un forte messaggio di compassione e accettazione verso tutte le creature passeggere di questo mondo che sognano, a volte troppo, e magari coprono l'esistenza con una creata da loro, ma il messaggio è di amore e ci si può solo sentire accettati come mi son sentito io. Anche il resto fa sgorgare lo stesso sentimento, gioia, brividi, amore. Grazie ! Anche a me piacciono i Mici però preferisco che abbiano la loro dovuta indipendenza riguardo il cibo, per il resto posso darli senza problemi il mio amore e un posto caldo in cui riposare. Ti auguro un felice Natale tanti auguroni

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  37. Ciao Giulia,
    ti ringrazio e contraccambio di cuore.
    Pace ed ogni bene per il giorno del S.Natale e per ogni giorno dell'anno.
    Baci,
    Marina

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  38. Este gato pone su zarpa en tu nariz y con un largo maullido y los ojos entornados, te desea paz, felicidad y amor para este año y para el resto de tus años.

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  39. Grazie Giulia dei tuoi auguri, del tuo Buon Natale dolce e gentile!
    Grazie della tua visita e anche da me un augurio di passare i tuoi giorni più belli in queste festività.

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  40. Scusa se passo in gran fretta, solo per lasciarti i miei migliori auguri, con un abbraccio

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  41. Ciao dolce Giulia,desidero ringraziarti per i meravigliosi auguri aprendoti le mie vie del cuore affinchè l'amore ti accompagni in ogni momento della tua vita rendendoti sempre più forte. Con affetto, Nicola. Un sereno e BUON NATALE a te e a tutte le persone care che ti sono vicine. AUGURIIIIIIII...........

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  42. Splendido augurio dolce Giulia, dove l'amare è la fiaba più bella.
    Sul Demone Perduto tutti i gatti sono felici,
    e li scarozzerà per i 7 mari infinitamente.
    Piumino, Silvy, Rumi sono però per sempre anche con noi, le loro fusa accompagnano ogni nostro giorno, rendendolo più lieve.
    Mia cara un augurio di serenità e gioia nell'animo per te e chi hai particolarmente a cuore. Ti abbraccio forte

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  43. Complimenti!!! Davvero stupendo!!! Come sempre :)Tanti auguri anche a te di un sereno e ricco Natale... e grazie mille!!!
    Un bacione!!!

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  44. Tanti cari e Sinceri Auguri di Buone Feste anche a te, possano questi giorni donarti tanta serenità e un pizzico di fortuna che non guasta mai! Con simpatia e stima, Stefania

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  45. Te deseo que pases una FELIZ NAVIDAD^-^
    ..............¨♥*✫♥,
    .........,•✯´.........´*✫
    .......♥*................ __/\__
    .......*♥............… ..*-:¦:-*
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  46. Auguri a te,dolcissima Giulia!
    Silvia

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  47. Tanti auguri a te cara Giulia.
    Bellissimo tutto quello che scrivi tu, traspare la bellezza della tua anima.
    Un abbraccio.

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  48. Tanti Caldi e Sinceri Auguri di Buon Natale, Cara Giulia!
    Un Abbraccio..a Presto!

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  49. grazie Giulia,ricambio gli auguri con tanta amicizia!
    Lavinia

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  50. tanti auguri anche a te e grazie per le belle paroled che hai donatoa tutti noi :D

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  51. Ringrazio calorosamente tutti voi per il caloroso affetto e vi auguro ogni bene!
    Un abbraccio grande grande
    Giulia

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  52. Wir hoffen, bis zum Jahr 2012 um Gesundheit, Liebe, Frieden und viel Glück in Ihrem Leben haben! Immer lächeln!
    Viele Küsse!

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  53. Ciao
    Auguri per un 2012 pieno di 'S': Salute, Soldi, Serenità, Successo, Sincerità, Sogni... non ho scritto 'Sesso' perché faccio auguri non Miracoli!!!
    Un abbraccio.Edo
    piesse: sursum corda

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  54. Sereno giorno d'Epifania Giulia...
    un caro saluto..
    dandelìon

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  55. Cari amici... non riporto nomi perchè non voglio escludere nessuno, auguro a tutti voi ogni bene e vi ringrazio per l'affetto.
    Per aver condiviso questo 2011 con me, di avermi fatta sorridere, emozionare, commuovere, a tutti voi che da lontano e da vicino avete saputo cogliere e rispettare i miei silenzi, vedere al di là dei miei sorrisi tutta la sofferenza, a coloro che hanno accettato e aspettato che il mio animo ritrovasse un po' di serenità... voler bene è anche questo, non sentirsi esclusi e lasciare ai cuori il compito di camminare insieme!
    In quello scoccare della mezzanotte è a noi che ho brindato... vi stringo in un grande abbraccio GRAZIE GRAZIE GRAZIE
    Vi voglio bene!
    Giulia

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  56. Cara dandolion
    eheheh serataccia ieri...
    con tutti quei camini stretti stretti!
    Bacio, grazie...
    Giulia

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    1. Sereno divenire in Gioie Condivise Giulia dolce...
      un abbraccio..
      dandelìon

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  57. Carissima Giulia, anche se con parecchio ritardo ti faccio gli auguri! Spero che questo anno per te sia iniziato bene! Un abbraccio

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  58. Wow! che bellissimo testo! complimenti!
    A presto...Sibilla

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  59. ho conosciuto il tuo blog per caso ma fai dei lavori bellissimi complimenti io hoaperto da poco un blog di cucina vieni a trovarmi mi farebbe piacere ciao da www.albaincucina.it

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  60. In blogsfera è cambiato tutto in un anno!!
    Ciao, come stai? :)

    Sono in giro in via eccezionale per chiedervi un grosso favore.
    Passeresti da me nel blog? C'è un sondaggio da compilare, mi servirebbe per la tesi.

    Un abbraccio, a presto!

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  61. Ciao Giulia, dovunque tu sia, ti auguro di passare uno strepitoso 8 marzo!

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Quadro dipinto su vetro da Giulia

SONO PERICOLOSE IN CASO D'URTO ?


Il fatto che la vetrata sia un mosaico di tessere di vetro la rende più resistente alla rottura, perché più elastica.
Le tessere sono generalmente piccole, lo stagno che le contorna non ne permette la caduta in caso d'urto.


Laboratorio Vetro in Arte - Stresa

Non sarà troppo da chiesa?


Spesso si teme che inserendo un vetro artistico nel proprio appartamento, l'abitazione prenda i connotati di una cattedrale.
Questo sicuramente perché le vetrate sono state utilizzate moltissimo nelle chiese e lo sono ancora. Addirittura si parla di vetrata cattedrale, mentre sarebbe più corretto dire "vetro cattedrale".
L'utilizzo delle vetrate nelle cattedrali nordiche era necessario, sia per raccogliere più luce possibile, sia per diminuire il peso che le fondamenta dovevano sorreggere.
Ma la collocazione nelle abitazioni private cambia il concetto d'uso, i disegni diventano più leggeri e sobri seguendo linee più armoniche in sintonia con l'arredamento.

LA LAVORAZIONE TIFFANY

"Tiffany" è una particolare tecnica creata da Louis Confort Tiffany, pittore e vetraio fra i principali esponenti dell'Art Noveau di fine ottocento.

Questa tecnica consiste nel tagliare forme di vetro ( anche di piccole dimensioni ) molarle con l'uso di una mola ad acqua e nastrarle con una sottile lamina di rame od ottone cosparsa di colla di pesce per farla aderire al vetro.

Unendo i pezzi come un puzzle si compone il lavoro definitivo che verrà saldato con una lega di stagno, argento e piombo.

La saldatura può essere brunita ( anticata ) con speciali acidi ossidanti che creano un effetto molto simile alle vetrate a piombo medievali.

E' una lavorazione molto "fine" con cui si ottengono risultati accurati e armoniosi, non raggiungibili con il piombo classico.

Giulia



Tutta la pubblicazione successiva fa parte della mia Tesi conclusiva della Scuola d'Arte frequentata. 1996.

STORIA DEL VETRO

In Europa nel primo medioevo le botteghe dei maestri vetrai sorgevano in località situate vicino a grandi foreste dalle quali traevano il combustibile necessario per fondere il materiale, soprattutto le felci, una volta incenerite davano origine alla potassa necessaria per la formazione del vetro.


Per questo la varietà tedesca di vetro in quel tempo (fra il verde ed il giallo-bruno) fu chiamata “vetro di foresta” mentre quella francese prese il nome di “vetro di felce”.


Nell'Asia Minore e in Egitto, intanto il livello dell'arte vetraria restava altissimo, vasi, bottiglie, coppe, piatti erano formati seguendo un sistema molto simile a quello che doveva far diventare poi famosa nel mondo l'arte dei vetri muranesi (quando il vetro era in stato di fusione si dava all'oggetto la forma desiderata usando delle lunghe pinze).


La decorazione veniva eseguita in un secondo momento applicando filamenti di vetro dello stesso colore o contrastante oppure si utilizzava la tecnica dell'intaglio; già nota da secoli sia a Roma che in Asia Minore.


L'arte islamica del vetro favoriva una grandissima utilizzazione del colore a scopo decorativo.

Il sistema usato era questo:
Smalti composti da materiali colorati a punto di fusione bassa, venivano stesi in uno o più strati sull'oggetto da decorare e poi fissati mediante una seconda cottura in forno (come ancora si fa oggi).


Considerevoli, tra i tanti oggetti che ci sono giunti intatti, sono alcune grandi lampade destinate ad illuminare le moschee, decorate con versetti del Corano datati fra il XII e il XIV secolo.


Il fatto che venivano sistemate molto alte sul soffitto, lontane dalle mani di chiunque, ha favorito la loro conservazione attraverso tanti secoli.
Giulia - (continua)




LE VETRATE DIPINTE

In Oriente, fra il X e il XIII secolo, si afferma un ramo particolare della vetreria, prima quello che riguarda le vetrate dipinte ed applicate sulle lunghissime e strette finestre e sui rosoni delle grandi chiese romaniche e poi su quelle gotiche.

Rapidamente la vetrata policroma istoriata con particolari della vita o dei miracoli di personaggi e santi si diffuse in tutta l'Europa attraverso gli ordini religiosi, in modo particolare attraverso i Benedettini che la usarono per tutte le loro chiese ed abbazie chiamando alcune volte illustri pittori per collaborare con i maestri vetrai per la realizzazione di opere stupende.
Fra le vetrate di chiese antiche, vi ricordo quelle della Cattedrale di Poitiers in Francia; risalgono al 1165 D.C. Circa.
Giulia - (continua)


Cattedrale gotica di Exeter Cornovaglia.

CHE COSA E' IL VETRO

In senso teorico è un materiale solido, amorfo (privo di forma), trasparente, ottenuto ad alta temperatura (1200/1500 C° - 1700 vetri speciali) un miscuglio di sabbia silicea e due basi, di cui una deve essere alcalina (viene impiegata soda) e l'altra un alcare terrosa (si impiega un calcare che deponendolo nel forno dà ossido di calcio e libera anidride carbonica) o un ossido di metallo pesante (piombo o zinco) e si lascia poi solidificare lentamente la massa liquida ottenuta.

A questi tre componenti essenziali vengono poi amalgamate altre sostanze con funzioni di fondenti, stabilizzanti, ossidanti, ecc.

Molto importante è anche la decolorazione del vetro che data la presenza inevitabile di alcuni sali ferrosi, si presenterebbe verdastra, (vedi le bottiglie che si usavano un tempo per imbottigliare il vino) si ripara a questo aggiungendo del biossido di manganese (comunemente chiamato sapone dei vetrai) che ossidando elimina l'inconveniente.

Il vetro così definito è detto vetro comune o vetro solido calcico. La sua composizione è molto variabile ma in media rappresentabile come segue:

SI -02=75% = NA 2 0=15% = CAO =10%

Oggi si producono almeno un migliaio di vetri diversi, destinati agli usi più disparati. Ne cito alcuni che più frequentemente si incontrano nelle applicazioni correnti.

IL VETRO CRISTALLO è un vetro di notevole brillantezza e trasparenza, nella sua lavorazione si impiegano ossidi di piombo e di potassio.

IL PIREX è un vetro borosilicato, particolarmente apprezzato per la sua resistenza meccanica e di calore.

IL VETRO DI JENA è di qualità particolarmente controllata, è un vetro contenente ossidi di zinco, bario e manganese ed è molto adatto alla fabbricazione di strumenti scientifici.

IL VETRO OPALINO è ottenuto realizzando una sospensione di piccole particelle nella massa base; poiché le particelle hanno un indice di rifrazione diverso da quello della matrice vetrosa, la luce viene diffusa e si ottiene un aspetto lattescente.

Giulia - (continua)



PRODUZIONE DEL VETRO FUSIONE

I fori per la fusione del vetro sono di due tipi, continui a bacino per grandi produzioni o discontinui a crugiolo per produzioni non rilevanti o a carattere qualitativo, normalmente essi sono riscaldati bruciando dei gas.

La fabbricazione degli oggetti in vetro può essere fatta a caldo (caso più frequente) o a freddo.

La lavorazione a caldo si effettua sulla massa vetrosa uscente dai forni e può essere automatica (riduzione in continuo di lastre, tubi, ecc.) o manuale, quest'ultima è oggi relativa a produzioni a carattere artistico o su scala artigianale.

L'operatore preleva sulla punta di un tubo una porzione di vetro fuso semiraffreddato e soffiando nel tubo aiutandosi con speciali utensili o stampi, provvede a formare uno per uno gli oggetti.

Sempre a caldo il vetro può essere stampato per ottenere oggetti come bicchieri, vasellami e simili. Gli oggetti in vetro lavorati a caldo devono essere cotti di nuovo per eliminare le tensioni interne che si creano nella massa per effetto del raffreddamento. L'artigiano si avvale in seguito delle tecniche di molatura e smerigliatura.

VETRO CEMENTO materiale composito ottenuto annegando nel calcestruzzo delle formelle di vetro; in tal modo si ottengono delle lastre impiegabili per lucernai, divisori, ecc. Può divenire addirittura strutturale nell'edilizia una volta armato.

VETRO ORGANICO termine corrente, ma estremamente improprio con il quale vengono indicate alcune resine (acriliche e viniliche) con le quali è possibile colare lastre o stampare oggetti di vario genere di aspetto molto simile ai prodotti in vetro vero.

Giulia - (continua)



Vetrofusione

LA MEMORIA DEGLI OGGETTI

Degli oggetti d'uso comune pochi sono giunti intatti sino a noi.

Possiamo però avere un'idea delle forme più in uso osservando le miniature, i dipinti, gli affreschi che venivano rappresentati con ricchi dettagli.

Così sappiamo che in epoca merovingia in Francia erano di moda le coppe fornite di piede, certe bottiglie dal collo molto lungo e dal corpo rotondeggiante, bicchieri conici ma con fondo piatto; in Germania nello stesso periodo si fabbricavano bicchieri conici con base molto stretta e decorazioni applicate a forma di piccole gocce.

Numerosi sono i trattati scritti sull'arte datati all'età medioevale, tutti interessanti per lo studio delle tecniche usate e la storia del costume.

Anche per l'età gotica sono pochi gli oggetti che possiamo studiare, numerose sono però le fonti iconografiche alle quali attingere.

In Francia grandi centri di produzione sorgevano in Lorena, in Normandia, in Provenza, presso i Pirenei, mentre l'arte vetraria assumeva una sua altissima dignità e grande amore tanto da assicurare a quanti la praticavano con particolare maestria il titolo nobiliare di "gentil homme verrier".

Giulia - (continua)


ARTE A VENEZIA

Un grande avversario si presentò all’orizzonte dei maestri vetrai francesi agli albori del Rinascimento; l’Italia.

Questa volta però non erano gli artigiani di Roma che si affacciavano alla storia dell’arte ma quelli fino allora quasi sconosciuti di una città giovane, sorta come per incanto sulle sponde dell’Adriatico; Venezia.


A Venezia erano affluiti nel corso del medioevo maestri vetrai e mosaicisti dell’Asia Minore, con l’incarico di fare della città una delle meraviglie del mondo.

Molti avevano lavorato per un certo periodo e poi erano tornati in patria, ma molti altri avevano preso dimora

stabile aprendo botteghe frequentate da allievi volenterosi, intelligenti e amanti del bello.

Non tardarono a diventare più abili dei loro insegnanti in tutte le arti decorative.


Costretti a rifugiarsi nell’isola di Murano a causa degli incendi violenti che spesso divampavano nei quartieri cittadini in cui avevano aperto le loro fornaci e botteghe.

Orientali prima e veneziani dopo, fecero dell’isola uno dei centri più splendidi del mondo, da surclassare perfino le grandi scuole alessandrine e romane.


La Serenissima Repubblica veneta cercò a lungo di impedire che i segreti della lavorazione del vetro uscissero dallo stato, i maestri non potevano assolutamente andare a lavorare fuori dal loro territorio, pena gravissime sanzioni.

Ma, vi era sempre qualcuno che riusciva a eludere la stretta sorveglianza messa in atto alle frontiere.

Quindi i segreti muranesi diventarono di pubblico dominio per centinaia di allievi che accorrevano nelle botteghe che i maestri veneti aprivano in Europa; Inghilterra, Paesi Bassi, Liegi, Francia, Spagna e Portogallo.

Solo la Germania restò estranea a lungo a questo fenomeno per un motivo molto pratico, il vetro tedesco era di natura ben diversa da quello veneto perché veniva ricavato dalla potassa ottenuta con le ceneri del legno che abbondava in quelle regioni ricche di foreste, mentre la soda usata dai maestri muranesi proveniva dalle ceneri di piante marine, con l’aggiunta di piccole quantità di biossido di manganese che eliminava scorie e impurità, questo assicurava la limpidezza e una purezza eccezionale al prodotto.

Verso la fine del XVI secolo, un tedesco, Caspar LEHMANN, portò a splendere l’arte di intagliare il vetro nel suo paese, spingendo i suoi connazionali a cercare una qualità di vetro più pura e più limpida.

Nel XVII secolo fiorirono in Germania scuole ad altissimo livello; foggiavano degli stupendi oggetti in gara con la nostra Murano e il veneto in genere.


Giulia (continua)



IL GOTICO FRANCESE

Chartres, Parigi, Reims, Laon, Amiens, Rouen, Bayeux, Evreux, sono le otto Cattedrali gotiche francesi, dedicate a Notre-Dame, la Vergine Santa e tutte costruite verso il 1130.

Congiungendo i punti delle città dove sono state costruite, si traccia sulla mappa il disegno della costellazione della Vergine ( Segno zodiacale ).

Si dice che nel 1118 nove cavalieri francesi

Partirono per Gerusalemme; non erano crociati, né pellegrini e nemmeno monaci.

Davanti al re di Gerusalemme, Baldovino II fecero voto di povertà, castità e obbedienza.

La loro missione era segreta.

In loco i cavalieri si misero a guardia del luogo su cui era sorto il tempio di Re Salomone.

Furono detti cavalieri del tempio o templari.

Ma da chi furono inviati a Gerusalemme? E perché?

I Templari dovevano scoprire una legge più misteriosa e segreta, non proclamata, ma che deteneva la saggezza e la potenza.

Possedere queste Tavole significava avere conoscenza delle norme, delle misure e dei numeri che regolavano il mondo.

Le Antiche Scritture parlano in più punti di questa Tavola della Legge che Mosè custodì e nascose e che Salomone il re della saggezza ebbe la fortuna di possedere nel proprio tempio.

I Templari tentarono di ritrovarle.

Papi, Re, Imperatori avevano organizzato diverse battute in Terra Santa, in Persia, in India e persino in Cina.

Lo stesso Luigi Re di Francia inviò esploratori in Abissinia.

Ma tutti fallirono.

Anche i Templari?

La loro missione era segreta e segreto è rimasto l’esito.

Nessuno ha le prove che i Templari abbiano trovato le Tavole delle Leggi.

Però un dubbio esiste, perché, dieci anni dopo, nel 1128, ritornarono in Francia, si presentarono al Concilio di Troyes e chiesero di entrare nell’ordine religioso.

Due anni dopo iniziarono le costruzioni delle Cattedrali Gotiche.

Ancora non si spiega perché proprio a Chartres, piccolo villaggio di cinquemila contadini; fu il più ardito luogo di culto.

Inspiegabilmente contadini, pecorai e pastori si trasformarono in muratori, carpentieri e vetrai.

In queste Chiese vi sono migliaia di statue, di scene rappresentative, di dipinti in cui si racconta la storia dell’uomo, di Dio, di Gesù, dalla nascita alle sue glorie.

Ma non c’è una sola vetrata o una statua che raffiguri la crocefissione.

I Templari rifiutavano di ammettere che l’uomo crocifisso da Pilato fosse il loro vero Cristo.

La scienza tenta di dare una spiegazione.

Giulia (continua)


IL MISTERO DELLE CATTEDRALI

Forse quello era solo un posto dedicato alle preghiere.

O forse uomini primitivi e poi quelli pre-cristiani sapevano leggere nel cielo, orientarsi col sole e le stelle, forse con una sensibilità maggiore della nostra.

Guidati da un istinto cosmico “tenta di spiegare la scienza”.

Chartres e le altre cattedrali che ripetono il segno della vergine, sorgono dove i pagani veneravano una statua di legno che rappresentava una madre col bambino, questo era il culto della terra madre chiamata anche “la Vergine che partorirà”.

A Chartres i Druidi ne fecero il centro della loro religione prima ancora che fosse nato il cristianesimo e la venerazione della Vergine Nostra Signora, fu tramandata di secolo in secolo.

La statua era collegata nella cripta più sotterranea del tempio, pellegrini valicavano monti e paludi per pregarla.

L’età e il fumo delle ceneri l’annerì.

In seguito fu nominata “Vergine Nera”.

Quando i primi cristiani giunsero a Chartres, trovarono in quella grotta la prima Vergine col Bambino, conservarono statua e cripta e sopra vi eressero un tempio cristiano.

Scendendo nella grotta pagana abbiamo 37 mt. di profondità e 37 mt. è anche la volta eretta sopra il pozzo druido.

Nei portali della cattedrale vi è una scultura che riproduce il modello della Vergine Nera e lo stesso su una vetrata.

I costruttori di queste cattedrali si tramandavano da generazione in generazione i segreti delle soluzioni tecniche, l’armonia, la scienza dei calcoli impossibili, per imbrigliare spinte e controspinte, ogive, archi e volte.

Gli architetti che costruirono quelle opere, parevano possedere un segreto e una scienza che non erano dell’occidente.

Per realizzare una volta gotica dovettero inventare una geometria che permettesse, su un semplice disegno, le interpretazioni dei volumi e dei vuoti, l’accordo di spinte e di resistenze.

I muratori, i vetrai, gli scalpellini che eseguirono le opere erano maestri e venivano raggruppati in confraternite perché da loro non trapelasse nessun segreto.

In ogni cattedrale vi era un numero magico.

Scienziati moderni hanno cercato di scoprirlo con calcoli trigonometrici.

Si è trovato che Chartres (37 mt. lunghezza del coro e 14 di larghezza, la volta è alta 37 mt. la navata è lunga 74 mt.) ha tutti numeri che sono multipli di 0,37 e questo numero è esattamente la centomillesima parte del grado del parallelo che passa per la città di Chartres.

REIMS

E’ situata 49 gradi di latitudine nord con un grado di parallelo di 71 Km, l’unità di misura è di 1.42, la lunghezza della Cattedrale di Reims è di 142 mt, cioè il doppio di 71, il suo multiplo.

AMIENS

E’ A 49,51 di latitudine, parallelo di 70 Km, ebbene l’altezza della volta è di 70 volte 0,70 mt e la lunghezza dei transetti di 70 mt.

I costruttori di quelle cattedrali conoscevano a tal punto il globo terrestre da poter scegliere la misura più idonea dei loro monumenti in modo da rispettare un’armonia tra leggi matematiche, geografiche e astronomiche?

Da dove proveniva quella loro scienza?

La Vergine Nera delle vetrate di Chartres la chiamavano Sant’Anna che tiene in braccio la Vergine Bambina, Anna ha il volto nero e tre gigli bianchi a 5 punte.

Il nero e il bianco simboleggiano il passaggio dalla putrefazione della materia alla rinascita, mentre il numero 5 dei petali è il simbolo della donna; ma Anna come madre della madre è anche il simbolo della madre terra.

Il rosone formato da 8 fiori con 8 petali, l’otto (disposto orizzontalmente) Infinito-Eternità.

La rotazione delle rose simboleggia il passaggio dello stato di imperfezione materiale a quello di completezza spirituale.

I colori dei vetri nascondono un linguaggio.

Il nero è il disordine.

Il bianco la purezza.

Il rosso la perfezione.

La loro disposizione simboleggia il passaggio dell’uomo dalla materia alla perfezione.

I rosoni delle Cattedrali gotiche rappresentano il “viaggio” dell’uomo verso la trasformazione, la ricerca di una nuova identità.

Colori, figure, disegni, hanno un loro segreto intimo che i vetrai avevano appreso dagli alchimisti orientali, che a loro volta avevano imparato da popoli e culture millenarie.

Ancora qualche colore di rito.

IL NERO le tenebre, l’assenza della luce, la morte dell’uomo, il colore del caos dove tutto è confuso.

IL BIANCO come l’alba segue la notte, la luce dopo le tenebre, il colore della purezza e dell’innocenza.

IL GIALLO colore della trasformazione.

IL ROSSO colore del fuoco che brucia la materia.

Basta fissarli intensamente, quando la luce del sole li accende, perché una strana magia li metta in movimento.

E’ facile suggestione essere trasportati.

Sul pavimento delle cattedrali gotiche è rappresentato un labirinto.

Per i pellegrini che lo percorrevano sostituiva il pellegrinaggio in Terra Santa, ma significa anche il cammino dell’uomo verso la salvezza, non è un vero labirinto, ma un percorso obbligatorio segnato da cubetti di marmo blu e bianco.

Questi percorsi venivano nel passato guidati dallo stesso Vescovo a piedi nudi nel periodo di maggiori tensioni di correnti magnetiche (famosi girotondi di Pasqua).

Questo non per penitenza, ma perché il contatto con la Terra percorsa dalle correnti benefiche fosse più diretto.

Queste specie di danze finivano sempre al centro del labirinto, lì dove l’uomo cadeva stremato, ma anche trasformato.

E tante volte gli ammalati si rialzavano guariti nel corpo e sempre nello spirito.

Giulia (continua).


Madonna Nera di Chartres
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